Zeolite Chabasite Attivata
Le zeoliti (dal greco ζέω, "bollire" e λίθος, "pietra" per il motivo che se le zeoliti vengono riscaldate si rigonfiano) sono una famiglia di minerali con una struttura cristallina regolare e microporosa caratterizzati da una enorme quantità di volumi vuoti interni ai cristalli. La parola zeolite (pietra che bolle) fu coniata dallo studioso svedese Axel Fredrik Cronsted che osservò il liberarsi di vapore acqueo (dovuto all'acqua intrappolata nelle cavità) scaldando uno di questi minerali.
La chimica dello stato solido ha permesso di ricavare approfondite informazioni riguardo alla struttura e alle proprietà delle
zeoliti. Questi minerali presentano una intelaiatura strutturale a base di alluminosilicato con formula chimica bruta
Na12[(SiO2)12(AlO2)12]·27H2O e cationi intrappolati all'interno di cavità a "tunnel" o a "gabbia". Una classe cospicua ed
importante di zeoliti possiede una struttura a gabbia sodalite, consistente in un ottraendo tronco ottenuto asportando con il taglio tutti i vertici . Dato che le gabbie possiedono
simmetria cristallina , le zeoliti rappresentano una classe di setacci mollecolari con selettività maggiore rispetto, ad esempio, alla silice o al carbone attivo, che
possiedono vuoti irregolari. Altra peculiarità consiste nello scambio ionico , processo chimico-fisico consistente nello scambio del catione contenuto all'interno della struttura cristallina con
ioni presenti in soluzione e che possiedono dimensioni e proprietà elettrostatiche compatibili con la struttura entro la quale vanno ad inserirsi. Ad esempio, zeoliti naturali
contenenti cationi NA+ o K+ sono in grado di scambiare specie ioniche quali CA2e MG+2
Dal punto di vista della loro struttura le zeoliti sono dei tettosilicati: il silicio o
l' alluminio sono siti al centro di un tetraedo ai cui vertici sono disposti gli atomi di ossigeno. L'impalcatura così creata lascia all'interno dei cristalli varie cavità che possono essere riempite da acqua (che il minerale può perdere con l'esposizione all'aria o se è riscaldato) e dai metalli presenti.
Le zeoliti possono scambiare i metalli siti nei loro canali con altri metalli, ad esempio se una zeolite di sodio viene immersa in una soluzione concentrata di ioni di potassio tale zeolite diverrà una zeolite di potassio.
La dimensione dei pori è importante in quanto ad essi è legata l'azione catalitica: le mollecole entrano in questi pori selettivamente e subiscono ad esempio le reazioni di craking e di isomerizzazione Inoltre il tipo di catione presente all'interno della struttura zeolitica influenza la cinetica di scambio ionico.
Esistono numerosissime zeoliti, sia naturali che di sintesi, molte delle quali hanno proprietà utili nell'industria: sono ad esempio utilizzate nell'industria petrolchimica come catalizzatori eterogenei, nei detergenti in sostituzione dei polifosfati, in agricoltura, in edilizia, nell'addolcimento delle acque e in medicina per indurre la coagulazione del sangue. Un utilizzo importante in sintesi inorganica permette di ottenere complessi facendo reagire cationi metallici, intrappolati all'interno della struttura zeolitica, con opportuni reagenti complessanti; il composto di coordinazione ottenuto resta intrappolato all'interno della gabbia, essendo troppo grande per potervi uscire. Vengono inoltre utilizzate in alcune pompe da vuoto preliminare poiché, alle temperature dell'azoto liquido, sono in grado di accumulare sulle enormi superfici interne un gran numero di molecole di gas.
Anticamente le zeoliti venivano utilizzate come scambiatori di ioni, disidratanti e setacci molecolari. Tuttavia per questi scopi vengono prodotte zeoliti sintetiche, pertanto le zeoliti vengono attualmente usate per scopi scientifici o collezionistici.
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